Galeotto fu il cibo…
Lei, chef di successo di origine campane.
Lui, consulente nel settore finanziario. Si sono conosciuti qualche anno fa nel ristorante di lei. Si era innamorato prima del cibo e poi della chef… Dopo un anno si sono sposati.
Oggi hanno due figli piccoli e una nuova casa, appena ristrutturata, in zona Porta Venezia.
Una casa pensata per il lavoro e la vita quotidiana
Quando hanno deciso di vivere insieme avevano scelto questa strategica posizione nel centro di Milano. La casa, un appartamento degli anni 70, era sufficientemente grande per la famiglia.
Per il progetto hanno coinvolto un amico architetto, al quale hanno fatto solo una richiesta. Quella di progettare una casa calda ed accogliente per la famiglia.
Una casa pensata per vivere una serena quotidianità insieme ai bambini, ma anche un luogo dove entrambi potessero lavorare, quando necessario, con la massima tranquillità.
Così il progettista ha pensato a una razionale organizzazione degli spazi. Aiutato dalla disposizione dell’appartamento su due piani, ha diviso la casa in aree ben separate tra loro. La zona giorno comune, la zona notte, un’ala per i bambini e una per lo studio del marito.
Restava solo da risolvere lo spazio di lavoro per la moglie: la cucina…
La cucina ideale? Di tipo professionale, ma da usare tutti i giorni!
La soluzione è stata trovata in collaborazione con Abimis, grazie alla cui consulenza il progettista ha potuto disegnare uno spazio che mettesse insieme le esigenze e le performances di una cucina di tipo professionale con lo stile e il design di una cucina per uso domestico.
Una cucina Atelier di Abimis divisa in 3 aree distinte
La scelta è caduta sulla cucina Atelier. Si tratta di una cucina di derivazione professionale, tutta realizzata in acciaio inox AISI 304, che offre prestazioni di altissimo livello. Una cucina disegnata su misura con l’acciaio orbitato a mano, quindi con un tono particolarmente caldo e setoso al tatto e alla vista.
Per unire la massima funzionalità professionale alla praticità di una cucina casalinga, la cucina è stata divisa in 3 aree separate. Addossato alla parete, un grande blocco cottura e lavaggio esistente è stato personalizzato con un piano in acciaio e sormontato da una cappa professionale incassata a filo nel soffitto.
Al centro della cucina, sotto la scenografica scala elicoidale che conduce al piano superiore, è stata posta una grande isola, anche questa realizzata in acciaio orbitato, che svolge una duplice funzione: conviviale e professionale. A determinate ore del giorno, infatti, riunisce la famiglia per la colazione e per veloci spuntini, grazie anche al suo top che funge da tavolo. In altri momenti della giornata si trasforma invece in un ampio piano lavoro, dove la chef può cucinare e sperimentare in piena libertà le sue nuove ricette…
Un mobile credenza ultra-tecnologico, in stile rétro
Addossato a una parete laterale, infine, un grande elemento a colonne ospita forno, frigoriferi, dispensa e una cantinetta per i vini. Anche questa è una soluzione ibrida, voluta dall’architetto per celare una serie di elettrodomestici professionali all’interno di un’armadiatura dal design più “domestico”. Per sdrammatizzare e dare un ulteriore tocco di stile a questo elemento, al posto delle moderne aperture “a gola” sono state preferite delle più tradizionali maniglie in ottone.
Una serie di accurate soluzioni estetiche che trasformano questo elemento funzionale e ultra-tecnologico in una sorta di credenza-vetrina dal sapore vagamente rétro. Che infatti dialoga, in perfetta armonia, con il vicino mobile bar in legno: un pezzo di modernariato degli anni 50.
La cucina risulta così perfetta per le esigenze di una chef e allo stesso tempo per vivere la quotidianità domestica in una dimensione accogliente e familiare.
Così la padrona di casa si può dividere, quasi senza soluzione di continuità, tra le sofisticate sperimentazioni dell’alta cucina, le raffinate cene tra amici e i piatti più semplici, sani e gustosi per i suoi bambini.
