Una cucina a Isola di Abimis nel centro di Firenze

“Galeotte furono le travi”…

L’architetto, che ha seguito personalmente la ristrutturazione, è rimasta colpita da questo sottotetto mansardato (in origine, la vecchia soffitta del palazzo), e se ne è subito innamorata.

Durante i lavori di restauro, era venuto alla luce un intricato intreccio di vecchie travi, poste a sostegno della copertura. Una struttura di grande fascino di cui la progettista ha immaginato subito le potenzialità, nonostante il legno fosse piuttosto malandato…

E sono state proprio queste vecchie travi, che la incantavano ogni giorno di più, a farle desiderare ardentemente di trasferirsi a vivere qui.

Il soppalco si affaccia sul living

Il suo primo lavoro è stato quello di pensare a come suddividere gli spazi della sua nuova mansarda. Un ambiente non molto grande, ma più che sufficiente per lei.

L’altezza del tetto a spioventi ha reso possibile la creazione, nella parte centrale, di un pratico soppalco dal doppio affaccio, sul quale ha sistemato lo studio e la camera da letto.

Nella zona sottostante ha lasciato gli spazi molto aperti: da un lato la cucina, dall’altro il living con zona relax e il tavolo da pranzo. Al centro, il blocco servizi con il bagno, la scala e un piccolo cavedio finestrato che illumina la cucina di una luce morbida e indiretta.

Terminata la struttura, era finalmente giunto il momento di pensare all’interior design…

Uno spazio neutro che esalta arredi e oggetti di design

Amante del design contemporaneo e della buona cucina, ha deciso di mettere le sue due grandi passioni al centro del progetto.
E lo ha fatto disegnando un ambiente più “neutro” possibile. Sia dal punto di vista della pulizia formale, sia sotto l’aspetto cromatico.
L’ambiente è caratterizzato da un rilassante color sabbia che crea un’atmosfera calda e luminosa. Una tonalità che parte dal pavimento in cemento, prosegue sulle pareti spatolate e si conclude sul soffitto. Anche le travi e le assi in legno della copertura sono state verniciate infatti nello stesso colore.

Una soluzione, questa, che crea un’atmosfera delicata e minimale. Che non nasconde i segni del passato (le travi, le aperture, i vecchi muri molto spessi) ma che al tempo stesso mette in evidenza i pochi ma selezionati elementi d’arredo. Quasi fossero preziose sculture esposte in una galleria d’arte.

La cucina ad Isola della linea Atelier di Abimis

Al centro della casa, l’architetto ha voluto posizionare la cucina. Lo spazio dove ama passare il tempo a cucinare per sé e per gli amici più cari che le piace invitare.

La scelta è caduta su una cucina in acciaio inox della linea Atelier di Abimis. Una cucina di design, dalle linee pulite ed essenziali che ben si armonizzano con lo stile della casa.
La cucina a isola, un monoblocco realizzato su disegno, è stata portata al piano grazie a una speciale gru, installata e infine collaudata dai tecnici dell’azienda Veneta. A conferma della grande attenzione che Abimis pone nei servizi post vendita delle sue cucine.

Per armonizzarla meglio con il contesto, la proprietaria ha scelto una cucina in acciaio inox orbitato a mano. Una finitura che rende l’acciaio più caldo e “setoso” al tatto e alla vista.
Un top ad alto spessore (realizzato con una lastra da 60 decimi) unisce i due lati dell’isola. Da una parte la zona cottura, col piano a induzione con cappa integrata, un forno da 90 cm e un piccolo frigo incassato nella base. Dall’altro, la zona snack per la colazione e i pranzi veloci, impreziosita dagli sgabelli dorati “Master Stools” di Philippe Starck ed Eugeni Quitllet per Kartell.

Di fianco alla cucina, troneggia il singolare contenitore-scultura “Cabana” disegnato da Fernando e Humberto Campana per Edra. Una sorta di capanna tribale, completamente rivestita con una cascata di fili di rafia. Un elemento d’arredo scenografico che si riflette nell’acciaio della cucina…