Come si progetta una vera cucina kosher
La cucina Kosher, ovvero la cucina basata sui precetti della tradizione ebraica, è diventata oggi sempre più diffusa e ricercata. Si aprono sempre più ristoranti Kosher nelle nostre città e le ricette della cucina Kosher sono oggi facilmente reperibili in qualsiasi libreria o sul web.
Ma se assaggiare un piatto della tradizione ebraica diventa sempre più facile, non è altrettanto semplice provvedere alla sua preparazione. Non solo perché bisogna seguire rigide regole nella scelta e nell’abbinamento degli alimenti, ma anche perché il cibo va preparato in un ambiente progettato secondo precise normative. Una cucina Kosher, appunto!
Ma facciamo un passo alla volta e vediamo cos’è la cucina Kosher e cosa la caratterizza…
1. Cosa significa cucina Kosher
La parola ebraica Kosher (o Kashér nella tradizione sefardita) significa letteralmente “permesso, legittimo, lecito”.
La cucina Kosher dunque è quella che rispetta in maniera scrupolosa i dettami alimentari stabiliti dalla Torah, interpretati dall’esegesi nel Talmud e codificati nel Shulkan Aruk (il testo normativo e ritualistico ebraico che contiene le norme rituali e comportamentali della religione ebraica).
Per cucina Kosher, quindi, distinguiamo due aspetti distinti ma strettamente legati tra loro.
Da un lato, l’alimentazione Kosher, ovvero i piatti della tradizione ebraica, preparati secondo le precise regole dettate dalla Kasherut (la regola di cosa è lecito e cosa non lo è nell’alimentazione).
Dall’altro, la cucina Kosher vera e propria; il luogo dove i cibi possono essere adeguatamente conservati, preparati e consumati nell’assoluto rispetto di queste regole.
2. Quali sono le regole della cucina Kosher
Le norme che regolamentano la dieta ebraica, indicate nella Torah, sono davvero tante e sarebbe impossibile elencarle tutte qui.
Non ci soffermeremo dunque su quali alimenti possano essere consumati e quali sono proibiti per un ebreo praticante. In questo articolo ci focalizzeremo invece sulle regole che, più di tutte le altre, influenzano la progettazione delle cucine Kosher.
Al primo posto c’è la necessità di tenere separati alcuni alimenti evitando qualsiasi contaminazione tra essi.
L’imperativo della cucina Kosher infatti è il seguente: non bisogna mai mescolare la carne con i latticini. Un divieto più volte indicato nella Torah: “Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre”. (Es 23:19)
Una seconda regola da seguire è quella legata allo Sabbath (o Shabbath), la festa del riposo che viene celebrata ogni sabato.
Durante quella giornata gli ebrei non possono compiere certe attività legate al lavoro ma anche alla vita quotidiana in casa, e alcuni divieti possono allargarsi anche all’uso degli elettrodomestici.
La terza regola che può influenzare la progettazione delle cucine Kosher è quella di Pesach (la Pasqua Ebraica), un’importante festività che dura otto giorni (sette giorni in Israele) e che celebra la liberazione del popolo ebraico dall’Egitto e il suo esodo verso la Terra Promessa.
In questo periodo, non solo non si possono consumare alimenti lievitati, ma bisogna anche allontanarli dalla casa dopo aver eliminato da essa ogni più piccola traccia di lievito.
3. Quali sono le caratteristiche delle cucine kosher?
Una cucina Kosher deve tener conto delle regole relative alla Kasherut, alla Pesach e allo Sabbath.
Ma non bisogna dimenticare che, al di là delle regole, le famiglie ebree trascorrono tanto tempo in cucina. È qui che ricevono ospiti e parenti ed è qui si celebrano insieme le festività. Qui si chiacchiera, si raccontano storie, si canta, si prepara il cibo…
La cucina, per la tradizione ebraica, è un luogo di grande convivialità; il vero cuore della casa.
Le migliori cucine Kosher sono quindi quelle progettate intorno alle abitudini e alle pratiche quotidiane delle famiglie che le vivono quotidianamente, e soprattutto devono poter semplificare al massimo il rispetto di queste regole per chi la usa.
TUTTE LE CUCINE ABIMIS HANNO LA CERTIFICAZIONE KOSHER
4. Quali sono le regole per progettare una cucina kosher.
4.1: Massima organizzazione dello spazio
In una cucina Kosher lo spazio dedicato a contenitori e cassetti è solitamente superiore rispetto alle cucine tradizionali.
Dato che bisogna evitare qualsiasi contatto tra la carne e il latte, infatti, è necessario tenere i due alimenti ben separati in ogni fase del cucinare. Dalla conservazione alla preparazione, dalla cottura del cibo al suo consumo, fino al lavaggio delle stoviglie. Il che significa raddoppiare quasi tutto…
Bisogna disporre di almeno due servizi di pentole e di padelle, due servizi di piatti e di posate, doppie teglie, doppi set di coltelli, doppi vassoi da portata etc… Uno da utilizzare per i cibi che contengono la carne, e l’altro per quelli contenenti il latte.
Qualche famiglia dispone addirittura di 3 set di stoviglie. Il terzo servizio viene utilizzato in occasione di Pesach, la Pasqua Ebraica (vedi capitolo 9).
Molto spesso questi set di pentole e di stoviglie hanno forme e colori diversi tra loro, per facilitarne il riconoscimento e non rischiare di usarle per i cibi sbagliati.
E, visto che i set di pentole e stoviglie vanno riposti in spazi nettamente separati, ne consegue che ogni più piccolo spazio della cucina deve essere ottimizzato al massimo.
4.2: Zone di lavoro separate
Per prevenire la contaminazione incrociata tra latticini e prodotti a base di carne, la cucina deve prevedere inoltre 2 zone operative distinte, con 2 piani di lavoro e 2 lavelli ben separati.
Alcune famiglie dispongono di una terza zona di lavoro per i cibi Parve, (quelli cioè che non contengono né con latte né carne. Questo significa che qualsiasi cosa venga preparata nella “zona Parve” potrà quindi essere gustata sia con un piatto a base di carne sia con uno a base di latticini.
4.3: Elettrodomestici separati per i cibi a base di carne e per cibi contenenti latticini
Lo stesso discorso vale per la scelta degli elettrodomestici per la cucina Kosher.
Per non mescolare latte e carne, oltre al lavello è consigliabile prevedere doppio forno, doppio microonde e doppia lavastoviglie.
Per chi invece ha problemi di spazio, oggi esistono anche forni, frigoriferi e lavastoviglie dotati di cassetti o di vani completamente separati.
La soluzione migliore, quando lo spazio lo consente, è quella di creare due isole nella cucina, ognuna con il suo piano lavoro, il suo lavello e i suoi elettrodomestici. In questo modo si garantisce che latte e carne vengano preparati in aree completamente separate, senza correre il rischio di contaminazioni.
4.4: Elettrodomestici con modalità Sabbath
Durante il Sabbath e in altre celebrazioni, la religione ebraica prevede restrizioni su diverse attività relative al lavoro e alla vita quotidiana, tra cui il divieto di cucinare. Ma alcune limitazioni possono estendersi anche all’uso degli elettrodomestici. Tra queste, l’accensione e lo spegnimento degli apparecchi, l’utilizzo dei pannelli di controllo o l’attivazione di luci e suoni.
Per questo esistono elettrodomestici speciali, dotati di “Modalità Sabbath” in grado di programmare o di escludere alcune funzioni (come i display, le luci e i suoni) per tutta la durata della festività.
Ad esempio, un forno con funzione “Sabbath Mode” può mantiene in caldo il cibo precedentemente preparato, evitando così alle persone di lavorare in cucina. In alternativa, si può installare una “plata”, ovvero una speciale piastra elettrica scaldavivande a temperatura fissa.
Il frigorifero invece, con questa speciale funzione attiva lo sbrinamento a tempo per mantenere il cibo fresco, non fa accendere la luce all’apertura della porta e sospende l’erogazione del ghiaccio.
Sono piccole attenzioni che però consentono alle persone di utilizzare tutti gli elettrodomestici senza contravvenire alle leggi religiose.
4.5: La scelta dei materiali
Secondo le regole della Torah, durante la Pesach (la Pasqua Ebraica) è proibito consumare cibi lievitati. Non solo: è anche proibito tenerli in casa.
“Toglierete di mezzo ogni tipo di cibo lievitato, poiché chiunque si ciberà di cibo lievitato, verrà recisa la sua anima da mezzo al popolo” (Es 12:15).
Per questa ragione prima della Pasqua la casa viene pulita a fondo per lo sgombero del chamez (ogni tipo di sostanza lievitata).
Tutti i prodotti lievitati – o che possano essere venuti a contatto con essi – vanno allontanati. La casa va “Kasherizzata” e ripulita da ogni pezzo di pane, dai biscotti, da ogni briciola di grissino, così come da tutte le bevande lievitate (come lo yogurt, il vino e la birra…).
Chi ne ha la possibilità, realizza una seconda cucina, separata da quella principale, da utilizzare solo durante la Pasqua. Ma nella maggior parte dei casi, prima di Pasqua le famiglie puliscono a fondo tutta la casa per eliminare qualsiasi traccia di cibo lievitato.
Una curiosità… Le tradizionali “pulizie di Pasqua” che tutti conosciamo, nascono proprio da questa antica usanza ebraica.
Per questo è importante che la cucina sia realizzata con materiali non porosi, così da non assorbire lieviti. I materiali devono essere lisci e facili da pulire, senza tagli o intercapedini dove si possano annidare residui di cibo o piccole briciole di pane.
Uno dei materiali più adatti per la cucina Kosher è l’acciaio inox AISI 304.
Oltre ad essere un materiale estremamente resistente e facilissimo da pulire, l’acciaio inox è un materiale biologicamente neutro, antibatterico, che non assorbe sapori e odori e non viene mai contaminato dai cibi.
Cosa fare prima di acquistare una cucina kosher?
Appare evidente che non è facile realizzare una cucina Kosher che sia rispettosa delle regole della Kasherut, che sia funzionale, ben organizzata e al tempo stesso bella da vedere.
Per questo, prima di procedere all’acquisto, consigliamo di affidarsi ad un team di consulenti esperti nella progettazione di cucine Kosher e di scegliere un’azienda che produce cucine Kosher con i materiali migliori e con la massima possibilità di personalizzazione.
Solo così potrete avere in casa la migliore cucina Kosher. Una cucina cioè che consente di ottimizzare al meglio gli spazi disponibili, anche i più piccoli; di scongiurare contaminazioni tra cibi e di semplificare al massimo le attività necessarie per il rispetto delle regole imposte dalla religione. Senza ovviamente trascurare il design…
Le cucine Kosher di Abimis
Tutte le cucine Abimis sono certificate Kosher
Tutte le cucine Abimis hanno ottenuto la certificazione internazionale Kosher (confermata dal sito wwww.digitalkosher.com) in quanto rispettano in pieno le normative della Kasherut.
Il “Kosher Certificate”, rilasciato dal Rabbino Menahem Hadad per conto dell’organizzazione 1K Kosher di Bruxelles, dichiara ufficialmente che le cucine Abimis “…sono realizzate in acciaio inox e progettate secondo le esigenze kosher di una famiglia ebrea e sono particolarmente adatte alla kosherizzazione in occasione della Pesach”.
Le cucine Kosher su misura di Abimis
Abimis è un’azienda italiana che produce le migliori cucine Kosher in acciaio inox AISI 304. Specializzata da anni nella realizzazione di cucine di derivazione professionale, Abimis da sempre realizza solo ed esclusivamente cucine su misura.
Questo significa che ogni cucina è completamente cucita sulle esigenze del cliente, garantendo così una perfetta organizzazione degli spazi, anche negli ambienti più piccoli.
Abimis è il partner migliore per realizzare cucine Kosher per diversi motivi:
- Le cucine Abimis sfruttano al massimo ogni centimetro, così da garantire spazi nettamente separati per i diversi servizi di pentole e stoviglie per carne e latte.
- Abimis progetta cucine con contenitori e cassetti nettamente separati per i diversi alimenti. Per rendere il tutto più semplice, può anche fornire maniglie personalizzate con incisa qualsiasi scritta (ad esempio, carne, “latte o lievito) in ogni lingua, ebraico compreso.
- Proprio perché realizzate completamente in acciaio inox, sia all’esterno che all’interno, le cucine Abimis sono facilissime da pulire. Per facilitare le “radicali” pulizie di Pasqua, le cucine Abimis possono avere i ripiani estraibili e i vani interni con gli angoli arrotondati. Questo significa che sono “a prova di Pesach”!
- Tutti i moduli e gli elementi in acciaio delle cucine Abimis – top, contenitori, schienali etc, – vengono saldati tra di loro, dopo la consegna, con saldature invisibili. In questo modo viene eliminata qualsiasi fessura o giuntura dove si potrebbero depositare sporco, residui di cibo o lieviti.
Questo ha un duplice vantaggio: estetico (la cucina risulta un “monoblocco” ed è più bella da vedere) e pratico (diventa molto più facile da tenere pulita e da kasherizzare). - Infine, Abimis è in grado di fornire e installare, su richiesta, tutti i migliori elettrodomestici con “modalità Sabbath” integrata.
I nostri consulenti, esperti nella progettazione di cucine Kosher
Quando si arriva al momento della scelta, è fondamentale di avvalersi di un team di progettisti esperti di cucine Kosher, cioè di professionisti che abbiano già maturato una buona esperienza nel settore.
Noi di Abimis ci avvaliamo da anni della consulenza di Federica Zama, progettista, interior designer e fondatrice dello studio M’ama di Faenza. Federica ha progettato molte cucine Kosher prima per la grande comunità ebrea di Londra, poi con quella Italiana.
Affidandovi a Federica Zama e al suo team di consulenti troverete:
- Lunga esperienza nella progettazione di cucine kosher. Non solo. Federica ha anche un’ottima conoscenza della kasherut e di tutte le tradizioni religiose.
- Ascolto del cliente. Perché prima di tutto bisogna capire a fondo le esigenze di ogni singola famiglia e per saperle trasformare, anche in base allo spazio a disposizione, nel miglior progetto possibile…
- Capacità di inclusione. Bisogna saper progettare spazi vivibili, sicuri e funzionali per tutti. Per la famiglia, per i bambini, per le riunioni conviviali del venerdì sera e di tutti i momenti di festa.
- Sicurezza. Una vera cucina Kosher rappresenta un ambiente sicuro e protettivo per la famiglia e i tanti bambini che qui trascorrono molto del loro tempo. Per questo bisogna prevedere, ed eliminare in anticipo, tutti i fattori di rischio per tutelare la salute non solo di chi la usa, ma anche i più piccoli.
- Continua ricerca. Il team di Federica Zama è sempre aggiornato e opera una costante ricerca sulle soluzioni migliori, sui materiali più idonei e sugli elettrodomestici di ultima generazione.
- Grande creatività. Perché un buon progettista deve essere in grado di creare uno spazio non solo funzionale ma anche bello, che rispecchi perfettamente lo stile della casa e il gusto dei proprietari.
Perché la migliore cucina Kosher non è solo lo spazio che rispetta la kasherut al 100%. È soprattutto un ambiente caldo e piacevole nel quale vivere momenti felici con la famiglia, i parenti, gli amici.
Vuoi realizzare la tua cucina kosher?
Scrivici su info@abimis.com o contatta Federica Zama per essere seguito dal nostro team di esperti, passo dopo passo, nella progettazione di cucine Kosher.
Abimis progetta e realizza cucine Kosher per ogni esigenza e le consegna in tutto il mondo!