Abimis ha intervistato Alberto Torsello, fondatore nel 2006 dello studio TA Architettura, e ad oggi uno dei più noti architetti veneziani nel campo del restauro, della cura e della valorizzazione dei beni architettonici e culturali. Ma non solo… Dotato di una spiccata creatività e di uno spirito eclettico, Torsello ha firmato anche una lunga lista di progetti di architettura, di rigenerazione urbana, di allestimenti per spazi espositivi e residenziali. Oltre ad essere un affermato product designer.
Grazie alla sua esperienza e alla versatilità del suo studio TA, Torsello ha collaborato con architetti di fama internazionale: Tobia Scarpa, Gae Aulenti, Guido Canali, Rem Koolhaas OMA, Paolo Portoghesi, Tadao Ando, Arata Isozaki e David Chipperfield, solo per citarne qualcuno.
L’architetto Alberto Torsello è legato ‘a doppio filo’ al brand Abimis. Non solo, infatti, ha utilizzato cucine in acciaio inox di Abimis per i suoi progetti nel mondo, ma ha anche progettato, per l’azienda trevigiana, la cucina Ego: probabilmente la più iconica cucina di Abimis, con il suo design forte e deciso e con le sue linee arrotondate ispirate agli anni ’60. Sicuramente è “la cucina che non c’era. Quella dalla quale tutto è partito”. Ego di Abimis è infatti la prima cucina in acciaio inox di derivazione professionale.
Ma ecco la nostra intervista ad Alberto Torsello
Come definiresti il tuo stile?
Direi che il mio è uno stile essenziale, razionale, legato e generato sempre dall’architettura e dalle sue regole fondative geometriche, di restauro, di materia, di luce.
Negli anni hai realizzato case di stili e tipologie diverse. Ma come è la casa in cui vivi?
La casa in cui vivo – e che ho appena riprogettato – rappresenta esattamente il mio modo di concepire il progetto di interni. Si fonda sugli elementi essenziali dell’architettura: il pavimento (piano orizzontale) inteso come superficie unitaria, elemento generante dello spazio; le pareti, intese come quinte che delimitano lo spazio e che sono interrotte da tagli di luce, le porte e le finestre; la luce, che genera e articola lo spazio, anche attraverso l’inserimento di volumi di arredo che lo controllano. E infine gli arredi, intesi come elementi modulari unitari che, aggregandosi, danno forma allo spazio, lo controllano e lo animano.
E, in particolare, come hai concepito la tua cucina?
La cucina lavora sul tema della materia, recuperando un materiale tipico degli ambienti cucina – la ceramica – che ho declinato in una performance tecnologica innovativa, dando risalto ad un volume unitario e pulito.
Come riesci sempre a interpretare e tradurre in progetti di interior le richieste specifiche dei clienti?
Solitamente parto dall’analisi e dalla ricerca del significato degli spazi, analizzandoli sotto il profilo della luce che ne diventa quasi sempre l’elemento determinante e caratterizzante principale, e associando quindi materiali e soluzioni costruttive che guardano alle tecniche tradizionali ma si aprono alle innovazioni tecnologiche.
Qual è a tuo parere l’importanza della cucina all’interno dell’ambiente domestico e quali elementi consideri fondamentali nella progettazione di una cucina?
Nella storia dell’abitare la cucina si configura da sempre come luogo vero della vita all’interno della casa: è il luogo del focolare, del fuoco e della luce, che non sempre erano disponibili in altre stanze della casa; è il luogo dell’organizzazione e della pianificazione della vita domestica, sede di tutte le attività legate alla vita della famiglia: dall’approvvigionamento, alla conservazione, alla preparazione per la quotidianità e per gli eventi straordinari, che diventano lo scenario dello svolgersi della vita domestica. Tutto parte dalla cucina.
Ci racconti più in dettaglio le necessità del cliente e le soluzioni che hai trovato nel tuo progetto della casa di Montecarlo?
Quella di Montecarlo è una casa contemporanea che ruota attorno alla passione dell’arte del cliente. Si sviluppa attorno al dialogo tra paesaggio esterno ed interno. Il mare e la sua orizzontalità. Il travertino, stilobate che sorregge l’arte contemporanea. Finestre dalla trasparenza assoluta. Elementi opachi e a specchio che fondano i due paesaggi. Organizzazione maniacale dello spazio e delle sue funzioni.
Ma perché qui hai pensato di progettare proprio una cucina in acciaio inox?
In questo contesto la cucina in acciaio inox a specchio si inserisce per diventare un centro, un anfratto in cui venga catturata la luce e, nello stesso tempo, contribuisca ad avere il miglior comfort tecnico/tecnologico per il rito del cucinare.
La cucina deve inserirsi ‘alla pari’ rispetto all’arte che la circonda, senza per questo sovrastarla.
Come hai conosciuto Abimis e cosa ti ha portato a sceglierla come partner per le cucine nei tuoi progetti?
Tutto è nato nel 2012/2013 a seguito di una collaborazione professionale con Prisma Italia (brand di cui Abimis fa parte, specializzato nella progettazione e realizzazione di soluzioni in acciaio inox per il mondo dei bar e della ristorazione professionale),
accompagnati dalla consulenza di uno Chef, per progettare una cucina professionale con altissime prestazioni ma curata e studiata dal punto di vista del design.
Quali sono per i punti di forza distintivi di Abimis, quelli che ritieni siano cruciali per i tuoi progetti di interior design?
Sicuramente il concept razionale che è alla base del progetto Abimis, dallo studio delle relazioni tra le funzioni del cucinare, alla scelta di garantire la massima igiene evitando angoli e spigoli vivi, alla ricerca ergonomica che sta alla base di ogni singola misura e posizione, al suo look essenziale, sinuoso e pulito, senza elementi a vista (in particolare l’esclusiva cerniera brevettata tutta a scomparsa), alle prestazioni, caratteristiche e performance qualitative ed estetiche dell’acciaio.
Infine, ti chiediamo di definire Abimis in 3 parole…
Forte, sinuosa, essenziale.